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Succede spesso che le cose accadono per caso. Come in questo caso, si parla tra amici si fantastica su tante cose poi senza che nemmeno uno se ne accorga esco idee malsane. Così è stato per la Nonantola-Barcellona in Mountain Bike. L’inverno scorso dico al mio amico Ferran che abita a Barcellona “l’estate prossima ti vengo a trovare in bicicletta…”   Sono quelle cose che puzzano di sparata del momento ma che poi si sa che non si faranno. Poi le settimane passano e l’idea si fa sempre più concreta così che in febbraio decido che ci andrò veramente. Per me che sono un podista e che uso pochissimo la bicicletta non sarà una passeggiata e nel puro spirito di avventura dormirò in tenda. Per un podista fare 1300km e quasi 10000mt di dislivello non sarà una passeggiata anche se suddivisa in 9 tappe. Sono quindi circa 145km al gg con una MTB e con 15kg di materiale caricati sulla bici. A marzo inizio i preparativi e inizio a fare qualche giretto in bicicletta non troppo impegnativo di 25-30km. Inizio a cercare anche l’attrezzatura e mi imbatto subito su un problema che sembra irrisolvibile; sulla mia MTB full suspended sembra impossibile montare un portapacchi. Dopo un mese di ricerche riesco a trovare un portapacchi della Thule con relative borse che sembrano fatti per il mio utilizzo e decido di acquistarli. Si rivelerà un kit perfetto per questo tipo di attività. Alla fine di marzo un mio grande amico ciclista decide di accompagnarmi e la cosa mi fa felice in quanto in due (per di più lui ciclista vero e meccanico dalle ottime qualità) è sicuramente più divertente che solo. La formazione sarà composta da ME e Andrea e decidiamo che la partenza avverrà il 5 giugno alle 6.30.

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1 Partiamo come previsto alle 6.30 del 5 giugno e raggiungiamo il Novi Sad di Modena dove si è appena conclusa la RUN 5.30 salutiamo gli amici e le mogli e partiamo in direzione appennino parmense. La prima parte della strada è monotona in quanto per raggiungere Parma non ci sono grandi panorami ma solo strada, ma nonostante ciò i vari pensieri “ ho preso tutto? sono forse troppo peso? Le gomme che ho scelto saranno adatte?... ecc…) ci tengono compagnia. Nel primo pomeriggio iniziamo la salita che a nostra insaputa ci mollerà solo per 200km sul totale in Camargue e che sarà una presenza costante di tutti i km. Alla sera alle 19 iniziamo a essere stanchi complici le giornate lavorative intense dei giorni prima della partenza e la levataccia alle 6 di mattina. Siamo a Varsi iniziamo a cercare un campeggio ma verifichiamo che non esistono nelle vicinanze campeggi, allora cerchiamo una sistemazione alternativa e troviamo una Signora che ci ospita nella sua mansarda. Una gentilezza in quanto nelle vicinanze non c’erano ne alberghi ne B&B nulla. Al mattino ripartiamo e il marito fornaio ci fa trovare un sacchetto con gnocchini vari per il viaggio “perché avrete bisogno di energie per il Vostro viaggio”. Cose d’altri tempi.

2 Il secondo giorno partiamo ala mattino alle 7.30 e la giornata è calda da subito anche se siamo in collina a 400mt di altezza. Raggiungiamo dopo 200mt di dislivello Bardi con il suo castello che padroneggia l’appennino parmense. Da qui proseguiamo per Bedonia da cui partiamo per raggiungere il passo del Bocco. La salita si fa sentire per tutto il giorno fino al passo che ci consente di scavalcare l’appennino e di lanciarci in picchiata verso Genova. I continui dislivelli faranno accumulare un dislivello positivo di 1800mt che per un podista come me, in bicicletta si fanno sentire sulle gambe. Comunque in generale sto molto bene, i consigli sui rapporti del cambio da utilizzare, che mi fornisce Andrea, sono preziosi e inizio a capire che potenza posso esprimere senza “imballare” le gambe. Arriviamo a Gattorna alle 20 e stasera c’è la finale di Champion che non vogliamo assolutamente perdere. Decidiamo di guardarla in un Pub che sarà strapieno per questa serata.

3 Al mattino alle 8 ripartiamo oggi vogliamo arrivare fino a Diano Marina appena prima di Imperia. La giornata è caldissima e si sente da subito, però sul mare la brezza ci conforta. Alle 13 ci fermiamo facciamo un bel bagno in mare che ha l’acqua molto fredda che ci ristora piacevolmente, mangiamo un panino e ripartiamo. La strada è bellissima continui su e giù per la costa e il passaggio di un infinità di paesi ci fanno dimenticare del concetto di tempo e anche se lui scorre inesorabile sembra rispettoso delle nostre emozioni. Arriviamo alle 20.30 al campeggio che ci offre una piazzola con sassi per la tenda. Per riuscire a riposare bene sono costretto, causa il mio materassino troppo “easy”, a cercare dei cartoni da mettere sotto la tenda, e in questo modo riesco a riposare comodissimo.

4 Oggi partiamo un po’ in ritardo verso le 8,30, sappiamo che a metà giornata saremo al confine con la Francia e questo vuol dire che la prima parte del viaggio sarà conclusa. Il passaggio di una frontiera è sempre per me lasciare un mondo per trovarne un altro è un arrivederci/benvenuto allo stesso tempo o almeno io me lo immagino così. Prima di raggiungere la frontiera passiamo Arma di Taggia e Sanremo dove con stupore troviamo una ciclabile di una bellezza unica (la più bela incontrata in tutto il viaggio) ricavata sul percorso della vecchia ferrovia a vapore che girava sulla costa. Noi italiani siamo fatti così o non facciamo nulla o facciamo un opera d’arte come questa ciclabile. Passiamo il confine dove le guardie Francesi ci scrutano con interesse misto a stupore in quanto è difficile vedere italiani in bici che vanno in Francia in quanto normalmente sono i Francesi che vengono in Italia in bici. Passiamo quindi Menton e già si vede un benessere, una pulizia delle città e una educazione molto superiori a quelle trovate fino ad ora. Attraversiamo quindi Monte-Carlo, Cap-d’Ail, Nizza, Antibes, Cannes e decidiamo di pernottare a in un campeggio a Mandelieu. Ognuna di queste città meriterebbe una sezione a parte in quanto tutte bellissime e ognuna con la propria particolarità quindi non dirò nulla su nessuna in quanto tutte molto conosciute. E’ stato comunque molto emozionante passare questi luoghi in bicicletta in quanto la “lentezza” permette di vedere e assaporare particolari che con mezzi più “veloci” è impossibile inquadrare.

5 La notte passa tranquilla e al mattino partiamo tardi in quanto in Francia le reception dei campeggi aprono alle 9 e chiudono alle 19. Noi arriviamo sempre dopo le 19 quindi al mattino facciamo check-in e check-out assieme. La giornata anche oggi si presenta calda ma non più caldissima e afosa come i giorni passati. La costa azzurra è bellissima, stupenda sembra di essere in un paradiso. Le strade sono perfette non una buca non una rottura ed è sempre presente una corridoio di 1 metro per le biciclette. La strada costiera da Mandelieu a St. Raphael chiamata corniche de l’Esterel è strepitosa, questa strada che costeggia la costa è scenografica e offre paesaggi mozzafiato. Questa roccia rossa di origine vulcanica con il contrasto del blu del mare e dell’azzurro del cielo sono strepitosi. In breve arriviamo a St. Raphael una cittadina sul mare dove ci fermiamo e beviamo la bibita che ci accompagnerà per tutto il viaggio “la Coca-Cola” rigorosamente fredda col ghiaccio e il limone. L’appuntamento con la “cochina” è stato un obiettivo comune per me e Andrea in tutto il viaggio, un momento di relax e di condivisione delle emozioni e delle località attraversate. Pedaliamo in tranquillità (a parte il sedere che inizia chiedere riposo di almeno un giorno intero) attraversiamo Frejus, Port Grimaud, Hyeres solo per nominare le città più grandi. Alla sera arriviamo a Toulon e decidiamo di fermarci per passare la notte. Oggi abbiamo macinato parecchi Km quasi 160 e 1300mt di dislivello.

6 Al mattino piove leggermente ma passata la prima mezzora il tempo migliora ed esce il sole, sopportabile e con una temperatura gradevole. La costa Francese continua a regalarci panorami e paesaggi fantastici, le ciclabili continuano a susseguirsi l’una dopo l’altra e la strada percorsa su di esse ogni giorno conta tantissimi kilometri. La cosa che ci lascia a me ed Andrea stupefatti è che ogni singola ciclabile ha 2 corsie con al riga nel mezzo come le strade e sono tenute perfettamente, l’erba tagliata, l’asfalto liscio senza avvallamenti o buche la segnaletica ovunque per fare capire le distanze per un ciclista il paradiso. Attraversiamo Cassis, Martigues e sul pomeriggio tardo percorriamo una lunga stradina in mezzo alla campagna che ci porterà alle porte di Arles dove abbiamo deciso di pernottare. Il campeggio è bello pieno di coppie anziane che sono in ferie e hanno una cosa rara per noi più giovani “IL TEMPO”. Oggi siamo entrati in Camargue il trionfo della natura, animali liberi al pascolo come Tori, Cavalli passano le giornate su prati immensi su cui possono sentirsi liberi. Poi un infinità di uccelli che vivono indisturbati in una calma e un silenzio assoluti. Infine i corsi d’acqua infiniti con tanta acqua che scorre veloce come se fossimo in montagna. La natura qui vive bene e anche le persone che abitano in queste vaste terre mi immagino siano poco stressate e vivano in un ambiente sicuramente più adatto alle persone che non in una affollata città.

7 Partiamo alle 9 in quanto dobbiamo eseguire prima il check-in e check-out. Oggi abbiamo in programma di fare tanti km in quanto finalmente non dovrebbe più esserci salita e dovremmo trovare un percorso completamente piatto. Arriviamo velocemente a Saint-Gilles poi proseguiamo fino alla Gran Motte da dove inizia una lunga striscia di terra tra il mare e un lago con una bellissima ciclabile che ci porta fin dopo Montpellier. Da qui proseguiamo ancora fino a Sete dove nuovamente inizia una striscia di terra stavolta ancora più stretta tra mare e lago tutta dritta che ci porta alla fine di una bella pedalata fino ad Agde una stupenda cittadina con un fiume che dopo pochi km arriva al mare. Ci fermiamo e non trovando campeggi in zona andiamo in un alberghetto a conduzione familiare dove i due gestori ci ospitano come se fossimo loro parenti. Lui ci avvisa che l’indomani è previsto brutto o meglio bruttissimo tempo e quindi di prepararci per questo cambio atmosferico. Dormiamo bene nei letti però al mattino sia io che Andrea concordiamo che è molto più bello il campeggio.

8 Purtroppo il gestore non sbaglia e già da subito si vede che la giornata non è bella. Noi prepariamo le nostre cose e partiamo perché oggi vogliamo arrivare in Spagna. Ci dividono da La Jonquera 170km compreso lo l’attraversamento dei Pirenei, quindi partiamo subito con un buon passo per cercare di attraversare i Pirenei ancora con la luce del giorno e non alla sera tarda. Pedaliamo quasi 2 ore e inizia piovere mettiamo le giacche antiacqua e pedaliamo ancora ma dopo 20 minuti inizia a diluviare. Decidiamo di fermarci sotto una pensilina dell’autobus per aspettare che il temporale passi. Dopo 2 ore il temporale sembra inizi a diminuire di intensità e decidiamo odi ripartire anche perché bagnati a star fermi ci stavamo congelando. Percorriamo 10km e di nuovo il cielo parte con un temporale ancora più furioso del precedente. Ci fermiamo in un bar nel quale rimarremo fermi sino alle 14 del pomeriggio. Sebbene la pioggia non sia finita ripartiamo in quanto abbiamo “perso” più di 4 ore e l’obiettivo che ci eravamo posti sembra sempre più impossibile da raggiungere in giornata. Pedaliamo decisi e alle 19 raggiungiamo Perpignan l’ultima città Francese. Da qui parte la strada che porta sui Pirenei per attraversarli e arrivare in Spagna. Nonostante l’orario decidiamo di ripartire e di raggiungere il paese Spagnolo. La strada sale sulla catena montuosa e la fatica della giornata si fa sentire, ma nonostante ciò siamo decisi ad arrivare in Spagna oggi. Il cielo è nerissimo e sembra che una tempesta debba partire dopo poco. La natura consapevole di tutta l’acqua presa oggi decide di graziarci e anche se stremati riusciamo ad arrivare in Spagna con il buio alle 22. Mangiamo al volo e ci addormentiamo domani abbiamo l’ultima tappa per raggiungere Barcellona.

9 Al mattino alle 7 ripartiamo, la fatica del giorno precedente si fa sentire ma un bel sole ci saluta e ci accoglie per l’ultimo giorno di questa avventura. Nei primi km stiamo in silenzio nessuno dei due dice nulla perché sappiamo che la mattina dopo non sarà così ma si tornerà alla normalità. Pedaliamo i strade abbastanza trafficate e con nessuna ciclabile attraversiamo Figueras, Girona e raggiungiamo con qualche difficoltà di percorso la Costa Brava. Il caldo è afoso forse a causa della brutta giornata precedente. Da qui teniamo la strada che costeggia la costa fino alla capitale Catalana una strada che sembra non finire mai con continui su e giù. Alle 18,30 arriviamo presso il centro di Barcellona dove facciamo una foto con Mirador di Colon. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di esplorare delle nuove terre, dei nuovi paesi, non ne abbiamo trovato di quelli inesplorati ma sui nostri corpi abbiamo provato emozioni nuove difficili da descrivere. Raggiungiamo pian piano il Maremagnum dove mogli, amici spagnoli e amici italiani ci aspettano per farci tagliare il traguardo. E’ un emozione forte amici che sono venuti dall’Italia per stringerci la mano alla conclusione di questa bellissima avventura. Poi l’abbraccio con le mogli che certifica la fine definitiva del viaggio.

Questa prima esperienza di ciclo-touring anche se meglio lo chiamerei ciclo-racing-touring per la quantità di km e il dislivello giornaliero devo dire che mi è piaciuta molto. La scelta dell’attrezzatura è stata buona non ho mai avuto problemi ne con la bici ne con gli altri accessori. Come tutte le cose belle siamo arrivati alla fine anche di questa e perciò volevo ringraziare Andrea il mio compagno di viaggio che mi ha supportato e sopportato in questa avventura. Non è facile andare d’accordo soprattutto quando il fisico arriva a livelli di stanchezza importanti e la mente non è più lucida, ma nonostante ciò non abbiamo mai avuto momenti di insofferenza o di diatriba, abbiamo preso ogni momento come un bel regalo che le nostre famiglie ci hanno concesso. Adesso ci gustiamo questa avventura anche se sono sicuro che non sarà l’ultima volta in bicicletta.

Un ringraziamento particolare va anche a Federico Lodesani, Xerpa, Selle San Marco, Beltrami distribuzione per l’apporto dei materiali che ci hanno dato, preziosi per tutta la durata del viaggio.  

 

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