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Africa nera. La 100km du Senegal a tappe non ha tradito le aspettative: F A N T A S T I C A.
Non avevo mai partecipato a una 100km e tanto meno in terra africana, e alla partenza la consapevolezza di non aver mai partecipato a qualcosa del genere non mi faceva stare troppo tranquillo. Partiti da Malpensa con direzione Dakar il 29-ott alle 9 di mattina ha preso il via la  prima tappa di 11Km sulla sabbia del deserto di Lompoul. Al via il terreno si è dimostrato subito difficile per la presenza di sabbia superficiale molto fine e abbondante dove le scarpe affondano fino a metà e il gesto della corsa è quindi rallentato e necessita di molta potenza. A metà tappa circa siamo arrivati sule une di sabbia e qui il paesaggio è veramente fantastico con i colori della sabbia e del cielo che si fondono assieme. La fatica è tanta e la temperatura elevata sopra i 40° non aiuta. Procedo a fatica nell'arrampicarmi sulle dune e volo a "palla" nelle discese vertiginose delle stesse. All'arrivo sono 9 a pari merito con l'ottavo. Il giorno seguente parte la seconda tappa di 25km alle 8,30 di mattina dal parco di Djoudji-Djoudji. Normalmente nel parco in questo periodo ci sono una miriade (si parla di milioni) di uccelli migratori ma visto il caldo che ha resistito in europa fino a metà ottobre devono ancora arrivare. Oggi il fondo è abbastanza compatto e coperto solo da una ghiaina superficiale ma da poca sabbia. Il caldo oggi è tremendo e arrivati al 18 km il caldo è quasi insopportabile, sorpasso molte persone che sono in crisi visto il caldo torrido. Arrivato al 23°km quindi a 2km dalla fine il caldo è impossibile la pelle mi brucia e sembra quasi "friggere" tengo duro ma è molto dura solo la vicinanza dall'arrivo mi fa continuare a correre. Alla vista dell'arco d'arrivo mi commuovo e taglio il traguardo 11°. l'indomani c'è la maratona e dopo due tappe così dure (molto più del previsto) sono preoccupato e penso che dovrò nel pomeriggio recuperare il più possibile per essere pronto alla partenza. L'organizzatore Adriano Zito è preoccupato per le temperature che sono superiori alla media stagionale almeno di 10-12 gradi. In accordo con il medico di gara e il suo staff prende due decisioni che ci comunica alla sera a cena: primo la partenza sarà data all'alba (poco prima delle 7.00), secondo il medico se lo ritiene necessario può squalificare e portare all'arrivo un concorrente considerato troppo sofferente o comunque non in condizioni di continuare. Ciò ci fa capire il grado di difficoltà della tappa che ci aspetta in quanto in 14 anni di gare in Africa non aveva mai preso questa decisione. Partiamo e subito si capisce che il terreno non è affatto facile, piste in parte battute in parte no con uno strato di sabbia superficiale che fa affondare per bene le scarpe. Alcuni optano per correre a bordo delle tracce ma ci sono dei pallini spinosi di 1 cm di diametro che si piantano nelle scarpe nelle calze e nella pelle e fanno male. Arrivato al primo ristoro sono ancora abbastanza fresco gli esercizi di stretching del giorno precedente e i massaggi che mi sono fatto ai polpacci e alle cosce per ora hanno funzionato bene. Riparto dopo aver bevuto e nei prossimi km incontro diversi villaggi di persone che vivono allo stato primordiale con obiettivo unico quello di cibarsi e riprodursi. I bimbi aspettano i concorrenti sul bordo della strada e fanno qualche decina di metri correnti assieme a noi. Il sole inizia a essere alto e la temperatura inizia a innalzarsi velocemente. Arrivo al 21km (metà gara) e sono ancora abbastanza fresco, qui mi fermo un po' di più mi rinfresco carico il camelbak e poi riparto. Inizia un pezzo di terreno con svariati saliscendi che mettono a dura prova le gambe che iniziano a riempirsi di acido lattico complice il terreno sempre sabbioso. La fatica inizia a farsi sentire ma con ritmi ancora accettabili arrivo al 3° ristoro posto al 31°km. Mi fermo mi rinfresco, ricarico il camelbak che è già di nuovo vuoto e riparto anche se questa fermata mi fa sentire una certa pesantezza sulle gambe. Riparto e procedo con un ritmo un po' più lento di prima per vedere se migliora la pesantezza sulle gambe; purtroppo no anzi e il sole adesso è veramente cocente siamo a 45° all'ombra e la sensazione è quella di sciogliersi. Il sudore esce dal corpo ininterrottamente ed è inarrestabile, appena bevo mi esce e col calore che c'è si asciuga subito facendo aumentare la temperatura corporea. Al 35km decido di camminare 1 km per vedere di riprendere un po' di forze. Al 36° riparto ma non riesco a mantenere un ritmo costante e al 39°km mi torno a fermare per 500mt per recuperare, poi riparto anche grazie al fatto che incontro un quad dell'organizzazione che mi dice che ormai ci sono sono vicino all'arrivo. In questi momenti 2 parole dette così sono speciali diventano la consapevolezza che ormai ci sei che ci sei riuscito e continuo quindi a correre con passo poco preciso fino a circa 1 km dall'arrivo dove sbaglio strada e tengo la sx invece che la dx. Arrivo in un villaggio dove due bimbi mi guardano e iniziano ad urlare "monsieur monsieur, no, no, ne pas ici l'arrivee....." e mi prendono per mano e mi accompagnano passando dentro al loro villaggio e accompagnandomi a 100mt dall'arrivo. Passo sotto all'arco che indica il traguardo sorridente e con una consapevolezza di aver compiuto un impresa. Mi riposo un attimo e mando subito un msg a mia moglie dicendogli che dopo la fatica di oggi "mi sento quasi invincibile" ovviamente scherzavo. L'impresa si materializza ancora di più dopo che molti concorrenti si ritirano causa caldo e sforzo oppure arrivano al traguardo ma con tempi molto alti. Imparo che sono 9° all'arrivo una posizione insperata. Adesso ci sono 2 gg di riposo che sicuramente faranno bene per recuperare le forze perse. La quarta tappa parte dal lago rosa mitico arrivo del famoso raid africano Parigi-Dakar. Parto con la febbre colpa del freddo preso in pullman con l'aria condizionata che mi ha provocato un mal di gola tremendo. Decido di partire con molta calma per vedere che effetto aveva la tachipirina presa 20min prima di partire. Mano mano che corro sento che sto meglio ovviamente non sono al 100% però riesco a correre decentemente. Il percorso è bellissimo lago rosa montagne di sale, villaggi primordiali, una bellezza unica. Al primo ristoro dopo 11,5 km mi sento bene ho solo la temperatura che inizia a darmi fastidio ma so che tra poco arrivo sull'oceano e lì sarà ventilato. Lasciato i lago rosa c'è un pezzo di dune dove i lpiede affonda nella sabbia completamente e ritirarlo sù è uno sforzo intenso, ma comunque procedo ormai siamo alla fine di questa avventura e posso permettermi di spremermi al massimo, dopo circa 2 km arriviamo sul bagnasciuga del mare e qui si corre decisamente meglio aumento quindi il ritmo per guadagnare qualcosa, dopo 1 km circa si rientra sulle dune per raggiungere la zona di arrivo. Lo sforzo per correre qui è intenso e uso tutta la forza rimasta per continuare a correre. Taglio il traguardo 9° con un immenso piacere e una soddisfazione indescrivibile. Finisce qui la prima 100 Km du Senegal e sono 9° in classifica assoluta. Questa esperienza sportiva e il contatto molto stretto con le popolazioni mi rimarranno nel cuore per tutta la vita e avrò sicuramente qualcosa da raccontare e da insegnare grazie a questa esperienza.
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